



ReMask Exhibitions
From 21-02 to 15-03
IF LIVING, Piazza Virgilio 4, Milano
Curator : Federica Viola
Un atto magico per sovrascrivere una memoria, per costruire una nuova dimensione possibile, per rievocare antiche prospettiva al fine di liberarci e rigenerarci
Di fronte ai riscoperti limiti delle nostre categorie mentali e del riduzionismo, ci accorgiamo sempre di più che è indispensabile ritornare al nostro sé originario, per riscoprire i benefici dell’istintuale e dell’immaginale, eludendo la mediazione ideologica. In tal senso è possibile attingere ai miti, come conduttori che, attraverso una simbologia riconosciuta, ci permettono di dirimere le nostre controversie interiori e di perseguire la felicità. Riemerge dunque la potenza simbolica connessa al dio Pan, capace di rendere conscio l’inconscio all’io ma, a tal fine, occorre riattivare una tipologia di percezione e di esperienza delle immagini a cui la nostra storia nel tempo ha implacabilmente tentato di negare l’accesso.
Immerso in questa consapevolezza, Enrico Girotti, ispirandosi alla teoria panica pensata da Alejandro Jodorowsky, compie, attraverso le sue opere d’arte, una sorta di “atto psicomagico”. Rigenera la valenza semantica della mascherina chirurgica, oggetto disgraziatamente più utilizzato negli ultimi anni, sovrascrivendone la percezione attraverso una nuova configurazione, l’utilizzo di nuovi materiali, una serie di nuove forme e una nuova funzione. Richiamando l’alchimia, l’artista modella a mano tale oggetto, lo riveste di una nuova pelle, poi lo tramuta in metallo attraverso un processo elettrochimico e, in infine, in incorruttibile oro. Il mutamento di funzione insieme alle nuove caratteristiche di solidità, brillantezza, durezza e resistenza e alla nuova valenza archetipa, che alcuni chiamano “Valenza solare”, connessa al metallo oro, sono aspetti utilizzati dall’“Artifex” Enrico Girotti per mostrare una nuova realtà possibile dove l’intento (o l’atto creativo) acquisisce più importanza della quantità, dove l’unicità prevale sulla massa.
Le opere sono poste al centro di piedistalli ottagonali, dove la forma geometrica attribuisce al numero otto valore escatologico e introduce, anche attraverso il materiale di cui sono composti, un forte portato simbolico connesso a quello dell’opera d’arte. Anche l’ambiente circostante, presentandosi nudo e candido, accoglie efficacemente le opere nel momento della loro trasmutazione ultima, offrendo a ciascuno la possibilità di partecipare intimamente a questa rigenerazione.
Le sculture di stampo surrealista dell’artista sono caratterizzate da un linguaggio plastico originale e istintivo che, in quanto tale, conduce a una molteplicità di interpretazioni che abitano l’assoluto, stimolando una fascinazione fuori dal tempo, in accordo con la visione panica di cui si fanno portatrici. Il titolo ReMask Project, infine, suggerisce una correlazione con il mito di Re Mida, alludendo alla necessità che ciascuno di noi impari a produrre in sé stesso quello stato di grazia interiore in grado di trasformare la nostra coscienza in oro, cioè in gioia, una volta purificatosi tramite la scelta costruttiva di cosa debba essere trasformato.